Silvestrini: "Se in passato si trattava di una patologia che colpiva principalmente i più anziani, oggi, complici gli stili di vita scorretti, l'età media si è abbassata"
L'ictus non è più una malattia degli anziani: in Italia sono 12mila le persone sotto i 55 anni colpite ogni anno, su un totale di 120mila. Il 25% dei casi avviene prima dei 65 anni di età. È una delle prime tre cause di morte e la prima di disabilità. Per aumentare l'attenzione sull'incidenza della patologia sugli under 55, ISA-AII (Italian Stroke Association - Società Italiana Ictus) ha dato il via a un progetto di formazione e screening in collaborazione con l'Ispettorato per gli Istituti di Istruzione della Guardia di Finanza. Le attività di prevenzione e le novità sui trattamenti sono state presentate in apertura del X Congresso Nazionale della Società, a L'Aquila fino al 13 aprile. "I casi di ictus sotto i 55 anni sono in aumento - afferma Mauro Silvestrini (nella foto), Presidente ISA-AII -. Se in passato si trattava di una patologia che colpiva principalmente i più anziani, oggi, complici gli stili di vita scorretti, l'età media si è abbassata. È importantissimo investire in prevenzione primaria, perché i danni da ipertensione, il mancato controllo di glicemia e colesterolo, il fumo, l'eccesso di alcool, il sovrappeso e la sedentarietà si manifestano sul sistema circolatorio già in giovane età, per poi causare eventi acuti come l'ictus.
L’iniziativa è nata da una collaborazione tra la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale Milano, i medici dell’Heart Valve Center dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e la Fondazione Alfieri per il Cuore
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Lo rivela lo studio Rwe Exacos-Cv (EXACerbations and their OutcomeS - CardioVascular an observational cohort study using Italy Healthcare Claims Database), pubblicato sull''European Journal of Internal Medicine'
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